ETIMOLOGIA PSICOLOGICA
Con questo post non voglio altro che indirizzare sotto nuova
luce quello che significano interiormente alcune delle parole che usiamo
frequentemente. Precisiamo che le parole non fanno altro che descrivere dei
processi puramente interni che si esteriorizzano nella vita di tutti i giorni, in
interazione con gli altri umani e con tutte le cose che stanno fuori di noi e
costituiscono la nostra esperienza percettiva. Sebbene le parole tra una cultura e un’altra cambino nella
pronuncia e nel suo significato e’ importante
il concetto psicologico connesso
a quella parola. Per cui e’ importante saper intendere il processo psicologico
legato a quella precisa parola e a quello che veramente significa sotto un
aspetto interno, che può dare un nuovo senso all’uso di alcune parole. Lo scopo
di questo articolo non è altro che migliorare quello che chiamiamo qualità
della vità o se preferiamo quello che io chiamo “qualità del percepirsi meglio
con sé stessi” e conseguentemente con gli altri,con l’ambiente e con tutto
quello che riguarda quello che sta fuori in noi. Con questo penso di essere
stato chiaro e ora procediamo ai nuovi significati, tra loro collegati, che andrò
ad esporre.
Cuore: la parola cuore significa per l’appunto “frequenza
che vibra” e possiamo dire che rientra tra le parole con un significato latino-greco
più fedeli che ci siano rimaste. Infatti quando parliamo di cuore ci riferiamo
alla vibrazione e quanto più sentiremo
vibrare questo cuore, scopriremo così l’autentica vibrazione di chi ci è vicino e di tutte le altre cose che compongono
l’ordinario. Mi riferisco quello a cui avete a che fare ogni giorno, animato o
non animato che sia, perché dotato anch’esso di un cuore, e per l’appunto come
sanno i fisici, dotato di una
vibrazione.
Speranza: questa
parola è la più oltraggiata di tutte. Si dice che la
speranza significhi “tendere verso qualcosa” non ancora avvenuta, una
sorta di “astratto e di molto vago” di cui però si sa “la meta” e dove si vuole arrivare. La
speranza non e’ altro che uno stato psicologico ma se vogliamo dare il corretto
significato etimologico di speranza significa
“abbracciarsi” o giù di lì. Questa parola sta a significare quando una
persona usciva dalla propria sicurezza (dal proprio cuore) e
tutto veniva a crollare nella sua vita, ecco che lì allora doveva avere
speranza, cioè doveva abbracciarsi, doveva tornare dentro di sé. Quindi abbracciarsi
per aver fiducia in sè stessi e che
quella cosa verrà a sè. Si dice quindi che la speranza sia la qualità a noi più
forte ma non e’ così, la speranza e’ solo un processo di intervento a quello
che e’ l’insicurezza,dovuta a una debolezza
della persona che si e’ allontanata dal proprio centro di potere e ora
ha bisogno di ritornare a sè, di abbracciarsi per l’appunto. Chiaro?
Perdono: se cerchiamo il significato della parola perdono
leggeremo parole come “condonare” o
“donare”. Niente di più sbagliato perché questa radice e’ stata storpiata dai
romani e dagli imperatori che cessavano la pena a cui si doveva infliggere al
nemico. Un colpo di ascia sul corpo, saluti e baci! Buon viaggio nell’Ade. Invece
il significato di perdono, pur quanto sentiamo questo sentimento reale e
inequivocabile, non e’ quello come lo intendevano gli antichi romani ovvero “tu
mi hai fatto un torto e per questo ora ti perdono!” (magari dopo averti dato
100 mazzate). No il significato di perdono
significa e indica quel processo di “sentire sé stessi”. Dire “io ti
perdono” con il significato di “condonare” “donare”, non c’entra una mazza!
Allora facciamo un pò di chiarezza. Questo termine “perdono” si usava solo e
quando una persona perdeva sè stesso e
di conseguenza era anche un male per tutta la comunità; ed ecco che solo sentendosi, poteva ora perdonarsi e di
conseguenza cercare perdono negli altri,
i quali avevano subito la sua fuoriuscita in casa sua (da sé stesso e dal suo
cuore) rendendolo un soggetto pericoloso, non solo per sè stesso ma perfino per
gli altri. Quindi dire “io mi perdono” invece“ ti chiedo perdono” e’ un processo
molto più forte! Sapete, no? Quando le
persone si perdono? Quanto più si perdono fanno tanto male a sé stessi e
agli altri. Questo c’è chiaro e solo quando entreranno in casa loro potranno “perdonare”,
donarsi a sé. Solo allora possono entrare in casa loro. Quindi il significato
della parola perdono sta a significare questo processo di ritornare a “sentire
sé stessi”
Lasciare: Questa parola nella nostra lingua
significa letteralmente “lasciare” o
“sciogliere”. Ma cosa intendiamo per
lasciare se non un processo psicologico che
ti faceva dire che avevi prima una cosa, la possedevi, eri tua e ora la
devi lasciare scorrere via, così come una barchetta di carta segue il lago. C’è
da dire che con questo termine si intendono molte cose come a lasciare degli
oggetti fisici o per lasciare persone. Quindi e’ un termine
importante (come processo psicologico),se non fondamentale, che riguarda
tutta la nostra vita! Sapete? Lasciare il proprio genitore morente, lasciare la
fidanzata che non ci sopporta più,
lasciare stare le persone in
pace, lasciarsi stare che questo può
significare abbandonarsi, avere fiducia, scorrere o questo termine può
significare anche frivolezza e altro. Quindi vediamo quanti connotazioni e
processi indica la parola “lasciare” che significa anche permettere ed e’
proprio questo il termine esatto di lasciare. Lasciare non significa “sciogliere
o allontanare” ma significa “permettere”. E’ proprio quando che permettete a voi stessi che potete lasciare, che
lasciate veramente! Ci sono frasi magiche come “permettiti di lasciare” che non
ne’ altro che un rafforzativo ma e’ una parola forte perchè ti rimanda al vero
significato di lasciare, per l’appunto “permettere” e “permettersi”. Capite ora
capendo questa parola così importante nelle vostre vite e che incide
praticamente in tutto quello in cui riuscirete ad andare avanti. Lascerete
davvero, solo se lo permetterete dentro di voi, se no sarete costretti a
lasciare e questo succederà perchè ci saranno delle condizioni in cui voi
stessi vi incastrate da soli perché non
riuscite a vedere cosa vi capita intorno. Cerchiamo di spiegare cosa significa
il termine vedere dunque.
Vedere: quando si parla di vedere si intende spesso il
processo fisico di percepire con gli occhi e significa proprio questo. Vedere
invece non sta in quel processo deputato agli occhi, per quanto gli occhi ci
servano per discriminare forma,colori, proporzioni e per orientarci con il
corpo in questa grafica
tridimensionale,chiamata vita. Vedere è invece un processo che riguarda il
cuore e significa “leggere”. Per l’appunto riesci a “leggere” e
quindi a “vedere” solo quando hai accesso al
tuo cuore, quindi più senti la vibrazione del tuo cuore più riesci a
vedere e di conseguenza a leggere te stesso e gli altri. Solo così riuscirai a
leggere quello che poi ti si rinvia dentro, quando capti quegli ammassi di energia
informe che ti ritornano in persone, figure,montagne, situazioni, guerre, tutto
quello che vuoi. Ma una volta che riuscirai davvero a vedere o meglio a leggere
questo, ti sarà chiaro e allora solo lì si può permettere di lasciare. Chiaro?
Salutare: significa volgersi in segno di saluto verso
l'altro e quindi augurargli il buon giorno, niente di più bello che si possa
mai fare, se questo termine fosse applicato con tutta la saggezza contenente
questa frase, rimasta precisa e fedele a quello che significa. Salutare appunto
significa inchinarsi all’altro, volgendosi in senso di rispetto, augurandogli
felicità e prosperità! Non è forse il gesto o, se vogliamo, il processo psicologico
migliore che mai potremmo fare all’altro? Salutiamo, salutiamo sempre ma
non attuiamo mai questo processo e
potremmo tra questi saluti come “ciao” “buongiorno” “buona giornata” comprenderne
altri, se vogliamo, alternativi del mondo indiano (sapete tutti questi che
fanno meditazione, leggono Osho, vanno dal guru di turno ect) e quindi mi
riferisco a saluti come “namastè” o chissà quali. Quello che avete fatto non è
altro che cambiarvi pettinatura o indossare
un’altro vestito per farvi sembrare più buoni o più spirituali o chissà cosa! Ma
il succo, la sostanza vera non e’ cambiata di un centimetro e quindi vi dico che
se volete veramente Salutare con la S maiuscola dovete attuare questo processo
con tutto il suo significato, fortunatamente
rimasto intatto. Questo processo di augurio del bene all’altro vi sarà
comunque rimandato e inizierete davvero a salutare,lo potrete fare come
facevate comunemente e con la stessa distrazione di prima. Non conta con quale
maniera si esteriorizzi quello che e’ importante è la misura della vostra
consapevolezza nel farlo. Per ora è tutto. "Nuova etimologia della lingua
italiana" alla prossima puntata. Grazie!
Denaro.
RispondiEliminaPer prendere in considerazione questa parola dovremmo esaminarne un'altra, vale a dire pagare. Di per sè il denaro non ha alcun valore se non quando messo in circolo pagando.
Pagare: [lat. pacare "quietare"] Dare ad altri il denaro dovuto per una prestazione. Una prestazione viene fornita a scapito dell'energia della persona che la fornisce. Quindi il denaro rappresenta l'energia del lavoratore.
Ora esaminiamo la costituzione del nostro Paese:
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro."
Di per se è corretto, ma allora tutto il nostro ordinamento bancario è incostituzionale.
Il motivo è semplice si appropria dell'energia dei lavoratori senza dare niente in cambio.
E' un parassita che si nutre alle spalle della gente. Se tutte le persone richiedessero i propri soldi (la propria energia) alle banche scoprirebbero che questa non c'è più. Non potrebbero riaverla. Da qui si nota che il famoso debito pubblico e lo spread non sono altro che i fantasmi emessi dai parassiti di cui sopra. La vera riforma dovrebbe essere un ripensamento di tutto il sistema economico e non solamente tagli ai servizi mascherati come tagli alla spesa pubblica.
Yagannath
Salve,
RispondiEliminanon riesco a capire da dove sia emerso il significato etimologico della parola "speranza": abbracciarsi?
Grazie
Salve,
RispondiEliminanon riesco a capire da dove sia emerso il significato etimologico della parola "speranza": abbracciarsi?
Grazie