Cos’è la paura?
In questo post esporrò in maniera semplice quelle che
sono le radici della paura e che cosa ci riferiamo quando parliamo usando il
termine paura. E’ bene definire che cos’è la paura il cui significato sta per “allontanarsi
da sé stessi”. C’è da dire se andiamo a cercare l’etimo di questa parola
potrebbe allontanarci dal suo vero
significato. Dobbiamo sapere che nei millenni,
come ho detto nel mio primo post, il significato vero delle parole è andato
perduto a causa del mischiarsi di una parola con un'altra di diversa cultura
fino ad intrecciarsi e finendo così per confondersi il significato. Quindi non
possiamo limitarci solo al nostro italiano con le desinenze in greco e latino
per andare a fondo del vero significato della parola, per fare ciò dovremmo
confrontare tutte le lingue del mondo, il che e’ impossibile, ci proviamo.

Dunque dicevo che
la parola paura significa letteralmente allontanarsi
da se stessi e ciò significa che più siamo distanti da noi più ci sentiamo
fragili, impauriti e cosa da ricordare è che quando siamo
distanti da noi stessi, tutti gli altri possono perciò minacciare il nostro
stato. E’ molto interessante come questa paura, vista in questo modo, come la
definisco io, non può che essere presente in mille situazioni e quasi la
maggior parte delle persone hanno paura perchè non sono vicini in casa propria,
sono proprio lontani e dovunque si spostano sono sempre lontani da casa loro
(da sé stessi). Questo significa una continua insicurezza in ogni cosa che
facciamo e tutto quello che scaturisce da noi non fa altro che influenzare il
suo prodotto a causa di questa profonda insicurezza, dovuta al fatto che non siamo
vicini a noi. E’ semplice da capire, no? Eppure
tutti noi nascondiamo questa paura a lavoro, in ufficio, quando siamo in
banca, con gli amici, in famiglia.
C’e’ un sottile senso di paura che ci accompagna sempre. Quando parlo di paura, non parlo a quella che
si definisce un attività bio-elettrica
tale da immergere sangue nelle vostre gambe per scappare o per attaccare, capite? Non parlo di quei
stati di paura che non solo altro che meccanismi di difesa del proprio corpo in
situazioni che lo richiedono.
Qui invece si parla di una paura invisibile agli occhi
della coscienza e che non sapete di avere. Spesso questa paura si fa sentire quando credete di
essere bravi in qualche cosa e viene qualcuno che reputate migliore, questo
potrebbe mettervi in una situazione di difesa ma in verità lui non viene a
togliervi nulla di voi, siete voi che vi
sentite minacciati dalla sua presenza. Questa paura di cui parlo può succedere
a lavoro, in un centro di formazione, con gli amici quando si gioca a pallone o
chissà quale cosa, dovunque. Quello che voglio dire e’ se una persona torna in casa propria, dentro
di sé sta sicuro e nessuno mai potrà minacciare le sue mura dandogli fuoco,
capite la metafora? Invece che fate vi ingelosite se vedete delle qualità
migliori nell’altro o vi sentite sconfitti e vi dite che non avete imparato
bene la lezione. Queste non sono che prove. Dimostrano che siete in uno stato
di perenne paura per voi e per quello che gli altri e tutto l’ambiente, potrebbero
farvi.
Quindi fuori e’ minaccioso, fatto da mostri, da grandi cannibali e vige
la legge suprema che dice “Mors tua vita mea”. Per carità, ancora con questi
discorsi! Eppure la società di oggi e’ cosi, siamo una società molto competitiva e ne andiamo fieri dopotutto, come ben sa la
sociologia. Questa disciplina ha notato che in diverse culture esistono quelle
più cooperative dove è l’unione a fare la forza e altre culture,come lo
potrebbe essere quella anglosassone, sono più competitive in quanto la vera
forza, per loro, sta in quella condizione per cui i soggetti competeranno tra
di loro, andandosi così a migliorare l’un l’altro. Puntare ad essere il
migliore e’ un obiettivo nobile, ma migliore rispetto a chi? Capite dov’è l’inganno?
Migliore rispetto a chi? Perchè se vi metterete a fare un confronto con gli
altri allora si che resterete fritti senza speranze, perchè ci sarà sempre
qualcuno che sta in uno scalino più alto di voi. Se volete essere i migliori in
qualcosa dovete inizialmente ritornare a casa vostra e con questo voglio dire
che dovete appropriarvi di voi stessi e conoscervi. Questo significa sapere chi
siete, cosa volete fare e che obiettivi
avete a prescindere dalla situazione che vivete. Detto questo, e’ utile sapere che non c’e nessuno migliore
di voi in quanto voi avete una singolarità e un unicità che vi contraddistingue
da tutti. Quindi, invece di fare i soldatini provate a fare qualcosa a partire da voi e soltanto
da voi. Solo lì sarete i migliori in quello che fate, ma se prendete un metodo
di uno, lo stile di uno perché bravo o perché viene idolatrato, allora non
sarete che copie e dovrete fare i conti per sempre con queste persone e con chi
potrà sfidare la vostra interiorità fragile. Capite allora cosa dovete fare per
eliminare quel sottile senso di paura che vi rende insicuri a lavoro, con gli
amici e dovunque vi sperimentiate, in qualsiasi situazione della vita? Se non
curate questo aspetto, si presenterà in mille situazioni della vostra vita e vi
seguirà per sempre fin quando non vi accorgerete di questo. Detto questo vi lascio con una domanda. “Alla
luce di tutto ciò, che cosa posso fare per non avere più questa paura e quali
interventi posso adoperare affinchè ritorni in casa propria?”. Questo lo dico,
non c’e’ una ricetta, in quanto ognuno è diverso dall’altro e lo sono diverse le
situazioni in cui si presenterà nella vostra vita e di solito non ne siete coscienti. Per cui spetta al lettore
operare della modalità a lui più confacenti per il proprio ritorno a
quella sensazione di sicurezza
come quando era stretto dalle braccia della madre. Con questo vi dico
grazie. Alla prossima!

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